12 Lug 2022

Il presidente Luccisano è intervenuto a T24, il quotidiano economico toscano.

Tanti i temi che in questo momento preoccupano l’industria toscana: gas, crisi economica, tenuta sociale, occupazione.

Dopo quasi due anni di pandemia il 2021 si era concluso tutto sommato positivamente per il nostro sistema economico regionale nonostante alcune difficoltà.  Le imprese avevano ricominciato a crescere in termini di export recuperando rispetto al 2020 oltre il 16% e rispetto al 2019 il +10%. Tuttavia il recupero economico post pandemia iniziato alla fine del 2020 ha portato con sé l’aumento dei prezzi delle commodity e dell’energia che, unitamente al conflitto russo-ucraino, ha riportato sui mercati scenari di forte incertezza, acuiti negli ultimi giorni dall’ inasprimento del dibattito politico.

È il momento delle riforme, un momento che non accetta più di perdere tempo lasciando da parte il coraggio e la visione di medio/lungo periodo.

Un’urgenza spinta anche dai dati annuali forniti in questi giorni dal rapporto Istat che certificano la crescita di povertà e delle disuguaglianze e un rischio giovani. Di giovani, lavoro e crescita ne abbiamo parlato anche nell’editoriale per T24 in cui si evidenzia come le giovani generazioni, anche in Toscana, siano “sottorappresentate” a livello demografico, economico e sociale. I giovani sono pochi e sono disallineati rispetto al mondo del lavoro a cui mancano competenze. L’abbinamento tra domanda e offerta di lavoro non funziona per molti settori del made in italy,  in particolare moda e meccanica non trovano rispettivamente oltre il 40% e il 50% delle nuove figure professionali.

L’industria ha bisogno di sguardi e talenti nuovi, capaci di interpretare al meglio le sfide che ci attendono, e dobbiamo quindi ragionare insieme su una reale staffetta generazionale da realizzare anche attraverso alcune azioni:

  • semplificare gli incentivi alle nuove assunzioni degli under 35;
  • valorizzare quelle forme di lavoro a causa mista, come l’apprendistato, che è davvero un contratto a tempo indeterminato e rappresenta il percorso di ingresso al lavoro più vantaggioso per giovani e imprese;
  • valorizzare gli stage curricolari;
  • snellire le procedure di avviamento di nuove imprese, ancora troppo complesse;
  • investire maggiori risorse sull’orientamento dei giovani fin dalle scuole medie e sulla comunicazione dei fabbisogni delle aziende così da instradare i ragazzi verso percorsi di migliore occupabilità.

Queste sono alcune delle proposte presentate alla politica e alle istituzioni in occasione del convegno nazionale di Rapallo, di cui la Toscana è stata quest’anno regione project leader.

 

 

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